Porto Santo, un’isola portoghese nell’arcipelago di Madeira, ha 5mila abitanti e mille mezzi di trasporto (con impennate notevoli nei mesi estivi) e la dimensione perfetta per diventare un laboratorio per sperimentare un futuro “smart”, alla ricerca di soluzioni per migliorare l’efficienza energetica, l’economica circolare, la mobilità elettrica e condivisa.
Il progetto Smart Fossil Free Island vuole fare di Porto Santo la prima Smart Island europea a liberarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili. Lanciato nel 2018 dal governo regionale di Madeira (da cui l’isola dipende, anche energeticamente) punta sull’uso di tecnologie intelligenti e sostenibili per incrementare l’indipendenza energetica dei suoi abitanti e promuovere la produzione di energia rinnovabile. In prima linea fra i partner EMM, l’Empresa de Electricidade de Madeira, il provider energetico che rifornisce le isole portoghesi dell’arcipelago e Renault, coinvolta nel progetto con una sperimentazione che mira a implementare sull’isola nuove soluzioni di mobilità elettrica e condivisa, allargando il perimetro all’uso di batterie di seconda vita, al cosiddetto smart charging.
Porto Santo, come molte isole minori, sotto il profilo energetico sconta la necessità di collegamento a una fonte esterna (in questo caso di Madeira), il che comporta criticità come l’uso di navi per le forniture, o dell’uso di generatori diesel necessari per coprire i picchi estivi del turismo. L’obiettivo della sperimentazione è dunque quello di puntare all’utilizzo delle fonti rinnovabili, in modo da produrre un’energia pulita. Poi serve un piano di mobilità sostenibile per ridurne l’impatto ambientale proponendo soluzioni di car sharing di auto elettriche alimentare grazie a un modello di smart grid.