A febbraio il parlamento regionale delle isole Baleari ha approvato la legge sul cambiamento climatico e la transizione energetica che prevede il passaggio totale alle energie rinnovabili entro il 2050, oltre a tutta una serie di misure green come per esempio il divieto di immatricolazione di auto diesel a partire dal 2025 (dal 2035 per quelle a benzina) e l’utilizzo esclusivo di auto elettriche entro il 2050.
Attualmente le Baleari sono indietro riguardo alla produzione di energia da fonti non convenzionali: solo il 3% viene prodotto dalle rinnovabili, mentre il 70% deriva dai combustibili fossili e il 20% è importato dalla terraferma. La rivoluzione verde dell’arcipelago spagnolo ha dunque ancora tanta strada da percorrere, ma da fonti del governo si stima che per l’installazione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche, sufficienti a garantire il fabbisogno delle quattro isole, basterebbe poco più dell’1% della loro superficie.
La legge rappresenta soltanto un primissimo passo verso un obiettivo più ampio e articolato. Ci sarà una prima fase della transizione in cui ci si servirà delle centrali a gas a ciclo combinato, il cui utilizzo cederà man mano il posto alle energie rinnovabili. L’obiettivo rimane comunque l’abbandono del carbone, la fonte fossile maggiormente utilizzata dalle isole (43%), dovuto anche al fatto di ospitare, dal 1984, una centrale (Es Murterar) nel nord-est di Maiorca.