Otto isole comprendenti 1 431 603 abitanti compongono l’arcipelago di origine vulcanica delle Hawaii, situato nell’Oceano Pacifico, al largo delle coste sud-occidentali degli Stati Uniti (California); distanza che fa di loro alcune delle terre emerse più isolate al mondo. Isolamento geografico, che ha da sempre determinato una grande difficoltà per l’approvvigionamento energetico dell’isola, portando il sistema elettrico delle Hawaii ad essere uno dei più costosi degli USA.
L’introduzione dei primi impianti fotovoltaici e eolici (602 MW) ha portato al 23% il contributo delle rinnovabili al consumo elettrico; ma l’utility di Stato ha presentato una strategia energetica che punta al 100% di copertura entro il 2045, diventando il primo Stato Americano ad essere indipendente dal petrolio. Il progetto in questione, noto come Energy Excelerator, vede una partnership tra pubblico e privato, con investimenti pari a 400 milioni di dollari. Avrà al centro una smart-grid, dotata di accumulatori e contatori intelligenti, per l’integrazione ottimale degli impianti rinnovabili: 36 MW di fotovoltaico feed-in-tariff, 872 MW di fotovoltaico di grossa taglia, 1215 MW di fotovoltaico di piccola taglia su tetti, 529 MW di eolico onshore, 800 MW di eolico offshore, 118 MW di centrali geotermiche e 21 MW di idroelettrico.