Paradiso (terrestre) ecosostenibile (quasi) covid free, le Seychelles, arcipelago di 115 isole nell’Oceano Indiano, sono uno dei 25 “biodiversity hotspots” (punti caldi nel vero senso della parola per clima e biodiversità) nel mondo e fra i pochi che prevede l’immunità di gregge entro la fine di marzo.
Le autorità locali, infatti, hanno dichiarato che sono state già vaccinate 40 mila persone. Un numero che sembrerebbe piccolo, ma che rappresenta ben il 40 per cento dei quasi 100 mila abitanti. Porte aperte dunque ai turisti, a patto che siano però anche loro già vaccinati o abbiano un test negativo eseguito 72 ore prima, senza più l’obbligo di quarantena all’arrivo.
Il 43 per cento dell’arcipelago è Riserva naturale o Parco nazionale, grazie a flora e fauna uniche (circa 1000 specie endemiche), una grande varietà di ambienti naturali e foreste incontaminate, due siti Unesco e una vasta scelta di attività ecoturistiche (bird watching, immersioni e snorkeling, trekking, cicloturismo).
Grazie a una Strategia di sviluppo sostenibile le Seychelles sono diventati, infatti, uno degli esempi di maggior successo nella conservazione di un ecosistema fragile e unico e della propria cultura. Il governo sta adottando una politica che preserva la biodiversità, unitamente a un turismo controllato per evitare impatti negativi sull’ecosistema, evitando il sovraffollamento e vietando la costruzione di nuovi hotel oltre a quelli approvati.
Sono, infatti, il primo Paese al mondo a includere nella propria Costituzione il principio della conservazione ambientale. Inoltre, grazie al progetto innovativo “Conservazione in cambio del debito”, ideato da The Nature Conservancy e ai 21 milioni di dollari raccolti, le Seychelles hanno potuto pagare parte del debito sovrano finanziando progetti di protezione dell’ambiente marino e di adattamento ai cambiamenti climatici.