Il progetto di ricerca e innovazione Horizon 2020 “HYDROUSA” coordinato dal Politecnico di Atene e finanziato dalla Comunità Europea con oltre 12 milioni di euro, ha permesso la progettazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque fognarie finalizzato a produrre acqua per irrigazione, biogas per riscaldamento e compost per l’agricoltura.
Il sistema è stato realizzato grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori e ingegneri europei, compresi professionisti di ASA, l’Azienda Servizi Ambientali di Livorno, dell’Università Politecnica delle Marche e della società Iridra di Firenze (società di ingegneria specializzata in soluzioni basate sulla natura).
Il caso pilota (insieme agli impianti realizzati nelle isole greche di Tinos, Mykonos e Lesvos) è stato dimensionato per essere costruito nella piccola isola carcere di Gorgona. Il sistema, formato da un reattore biologico anaerobico di semplice manutenzione e da alcune vasche di fitodepurazione già presenti sull’isola da anni, una volta in esercizio permetterà di dimostrare quelle che sono le potenzialità ancora presenti nelle acque di scarico dei depuratori.
Ma l’iniziativa ha un duplice effetto positivo: l’opera sarà infatti realizzata con il contributo degli stessi detenuti dell’isola che parteciperanno alla costruzione e alla gestione dell’impianto contribuendo così alla rieducazione e al reinserimento dei detenuti, obiettivi primari di un istituto di detenzione.