A settembre 2019 l’uragano Dorian si è abbattuto contro le Bahamas settentrionali. È stato il quinto uragano atlantico di Categoria 5 negli ultimi tre anni. Con venti di 185 miglia all’ora e raffiche sopra i 200, Dorian ha provocato un caos inimmaginabile sulla serie di oltre 700 isole che si estendono dalla Florida quasi fino a Cuba, nel cuore di quello che è diventato noto come “Hurricane Alley”.
Da questa tragedia le Bahamas hanno però trovato un raggio di speranza grazie ad un progetto pilota promosso dal Primo Ministro delle Bahamas Hubert Minnis riguardante la costruzione di micro-griglie fotovoltaiche per ripristinare l’energia elettrica. Infatti, a causa dell’uragano, la sottostazione elettrica di Marsh Harbour è stata distrutta e così tutti i collegamenti, lasciando le isole nelle mani dei generatori.
Le nuove micro-griglie sono sistemi su piccola scala, campi solari con accumulo di batterie per quando il sole non splende. Possono sia alimentare la rete elettrica principale che operare in modo indipendente per alimentare una singola struttura o un quartiere. Fino ad ora l’elettricità è stata fornita alle isole abitate delle Bahamas solo grazie alle stazioni di generazione alimentate a diesel, circa 30 in totale, che forniscono energia a tutti attraverso le linee aeree.
Ma la vera innovazione sta nel fatto che questo nuovo sistema fotovoltaico è a prova di uragano. A differenza di altri progetti solari, infatti, è stato progettato in modo da resistere a venti di 180 miglia all’ora. L’esperimento è stato pensato per l’isola di Ragged dove il nuovo sistema produrrà energia elettrica per soddisfare i bisogni dei suoi circa 100 residenti.
Il governo delle Bahamas spende in media 400 milioni di dollari all’anno in carburanti importati per mantenere in funzione le sue centrali elettriche e trasferisce tali costi ai suoi cittadini che pagano da tre a quattro volte quello che le persone negli Stati Uniti continentali pagano per l’elettricità.
La spesa per installare la nuova
micro-griglia solare su Ragged Island è di 3 milioni di dollari, soldi ben
spesi che faranno diminuire i costi per la generazione di energia elettrica
futura.
L’obiettivo delle Bahamas è quello di produrre il 30% della sua energia da
fonti rinnovabili entro il 2030.