Il territorio dell’isola di La Réunion (Francia), nell’Oceano Indiano, è esteso 2.511 km² e comprende 840.974 abitanti. Il 30% del fabbisogno elettrico proviene da fonti rinnovabili: vengono prodotti 10,4 MW di energia solare attraverso 27.000 moduli e serre fotovoltaiche e 9 MWh di accumulo.
L’isola di La Réunion ha fissato l’ambizioso obiettivo di divenire un’isola a bilancio energetico zero entro il 2025, target particolarmente sfidante data l’alta densità demografica. Sono diverse le esperienze virtuose già operative sull’isola, ad esempio il progetto Agrienergie 5, che coniuga agricoltura biologica ed energia solare. I tetti di 1,3 ettari di serre, sono stati solarizzati con la tecnologia al silicio monocristallino più potente del mercato, in grado di produrre 2 GWh/anno di energia pulita.
Altro progetto ad alto contenuto sociale è quello implementato presso il centro di correzione di Le Port, in cui la combinazione di fotovoltaico e batterie di accumulo, con l’ausilio di una stazione intelligente di previsione del soleggiamento a 24 ore, garantisce un flusso stabile di energia pulita. La generazione annuale copre il fabbisogno di 12.000 persone, pari a 1/3 della popolazione di Le Port City. Iniziative che oltre ad aver ridotto le emissioni climalteranti, hanno aumentato notevolmente i posti di lavoro presenti sull’isola.
Infine, a Saint-Pierre, grazie ad una piattaforma composta dall’Università dell’Isola, autorità pubblica locale e una compagnia navale (DCNS), nel 2011 è stato costruito il primo impianto di conversione dell’energia termica oceanica (OTEC) non sperimentale, un progetto pilota che rappresenta un punto di riferimento internazionale per l’approvvigionamento energetico delle piccole isole, basandosi su piattaforme off-shore fluttuanti di grandezza modesta a ridotto impatto ambientale, non turbative del paesaggio e a zero emissioni sonore e climalteranti.